LA MISSION DELL' HONOR ROOM
MANTENERE VIVA LA MEMORIA DI CLAY
La memoria è un esempio per il futuro, per questo vogliamo far conoscere la sua storia.
CONSERVARE E FAR VIVERE LE SUE MACCHINE
Gestire il patrimonio dei documenti e delle memorie
SOSTENERE LA RICERCA A FAVORE DELLA PARAPLEGIA
PARTECIPARE AD EVENTI E MANIFESTAZIONI
CLAY REGAZZONI
Clay (Gian Claudio) Regazzoni nasce a Lugano il 5 settembre 1939; il padre Pio, è sindaco del comune di Porza e titolare di un’avviata carrozzeria a Mendrisio dove Clay, dopo aver frequentato le scuole a Lugano, va a lavorare. Intanto era già forte in lui la passione per le corse.
Sarà però solo nel 1963 che dà inizio all’attività agonistica, partecipando a diverse prove del campionato svizzero con una Austin Sprite. Nel 1964 si cimenta in prove di campionato nazionale con una Morris Cooper. Nel 1965 acquista una De Tomaso di F3 che poco dopo sostituirà con una Brabham. Nel 1966 corre in F3 con la Brabham della scuderia Martinelli & Sonvico. Intanto, fra una gara e l’altra, trova il tempo di sposare la graziosa Mariapia.
Alla fine della stagione sigla un contratto con la Tecno per la F3. Il 5 gennaio 1967 nasce la figlia Alessia. Durante il 1967 partecipa alla Temporada Argentina e al campionato europeo di F3. Il 28 aprile 1968 nasce il figlio Gian Maria e Clay coglie la sua prima vittoria in F3. Durante tutto l’anno corre con la Tecno sia in F3 che in F2.
Il 31 dicembre 1968 firma un contratto con la Ferrari per il 1969 per le gare di F2. Gli scarsi risultati che dà la Ferrari lo inducono a tornare alla Tecno. Nel 1970 Clay conquista il titolo di campione europeo di F2. Un’annata veramente trionfale. E’ anche l’anno in cui debutta in F1 con la Ferrari classificandosi al 4° posto. Alterna le gare di F2 con quelle di F1 dove, al suo quarto Gran Premio (quello d’Italia a Monza) ottiene la sua prima vittoria con la rossa vettura n. 4 di Maranello.
Alla fine della stagione (pur con soli sette Gran Premi disputati) è terzo nella classifica del Campionato del Mondo.
Lo stesso anno partecipa alla 24 Ore di Le Mans con una Ferrari 512 S Sport Prototipo. Ormai Regazzoni è già una stella nel firmamento automobilistico e, a partire dal 1971, si dedicherà quasi esclusivamente alla F1.
Nel 1971 vince la Corsa dei Campioni a Brands Hatch ma nel mondiale otterrà solo tre terzi e un sesto posto, mentre con i Prototipi vince la 9 Ore di Kyalami. Nel mondiale si classifica al settimo posto. Anche il 1972 è avaro di risultati e alla fine è sesto nel Campionato Mondiale di F1.
Fra i Prototipi vince la 1000 km di Monza e la 9 Ore di Kyalami. Nel 1973 passa alla BRM. Due sesti posti sono le sue migliori prestazioni. Nel 1974 ritorna alla Ferrari. Sarà l’anno in cui sfiora il titolo mondiale. Una sola vittoria (il GP di Germania) ma tutta una serie di risultati positivi lo portano a lottare per il titolo.
Alla vigilia dell’ultima gara della stagione Regazzoni e Fittipaldi sono al comando alla pari e tutto si decide nel GP degli USA.
Purtroppo la vettura di Clay non è al meglio e dà via libera a Fittipaldi che ottiene un quarto posto sufficiente a soffiare il titolo al pilota elvetico.
Nel 1975 Clay è ancora con la Ferrari ed ottiene nuovamente degli ottimi risultati (vince il GP d’Italia) e si classifica al quinto posto nel mondiale. Posizione che ripete anche l’anno successivo (1976) dove vince il GP degli USA. E qui si chiude definitivamente il capitolo Regazzoni-Ferrari.
Nel 1977 Clay passa alla Ensign, vettura con la quale ottiene due più che ottimi quinti posti. Per la prima volta partecipa alla “500 Miglia” di Indianapolis con una McLaren; è costretto al ritiro dopo 25 giri ma sarà un’esperienza indimenticabile.
Nel 1978 passa alla Shadow ma anche con questa vettura non si può certo lottare per la vittoria e il suo miglior risultato sarà un quinto posto in Brasile. Con l’inizio del 1979 a Regazzoni si presenta nuovamente un’occasione eccezionale. E’ ingaggiato da Frank Williams che vede in Clay il pilota capace di dare la prima vittoria alla sua monoposto. E infatti Regazzoni vince il GP d’Inghilterra e ottiene tutta una serie di risultati positivi: sarà quinto nel campionato del mondo. Per il 1980 sarà ancora di ritorno alla Ensign e sarà l’anno, purtroppo, del suo definitivo addio alle gare. Il 30 marzo 1980 a Long Beach al cinquantunesimo giro dopo aver imboccato la Shoreline Drive a 250 km/h Clay ha cercato di frenare ma sotto il piede c’era il vuoto. L’impatto contro il muro di cemento gli fu fatale ai fini della sua carriera e si ritrovò paraplegico. Dopo 132 partecipazioni al mondiale dove ha ottenuto cinque vittorie, 13 secondi posti, 10 terzi posti e tutta una serie di piazzamenti, e dopo aver realizzato per ben 15 volte il giro più veloce in gara, Regazzoni deve dare l’addio alla F1.
Dopo aver trascorso 4 anni negli ospedali e aver subito più di 60 ore di interventi chirurgici si seppe con certezza che Clay non avrebbe più camminato. Clay incomincia a sviluppare i sistemi di guida manuale e prosegue a correre. Prende parte più volte alla Parigi-Dakar, corre in kart, sulle vetture d’epoca, e diventa uno specialista dei grandi raid.
Clay scompare tragicamente il 15 dicembre 2006 in un incidente d’auto sull’autostrada A1 non lontano da Parma.