CENNI STORICI
Nel dicembre del 1972, al salone dell’automobile di Torino viene presentata la prima vettura nella storia della Fiat con motore centrale e carrozzeria a duplice funzione spider – coupè: la Fiat X1/9.
La formula motore centrale e trazione posteriore dà al modello un’impostazione tipicamente sportiva. La X1/9 ha tutte le caratteristiche per essere una vettura vincente: è veloce, scattante e dotata di una eccellente tenuta di strada grazie alla ottima distribuzione dei pesi.
Nel 1974, sotto la direzione di Gino Macaluso, nasce dal reparto corse Fiat la versione più potente: la X1/9 Abarth. Nata per l’impiego agonistico nei rally, monta il motore della Fiat 124 Abarth Rally, auto che doveva sostituire, da 1.839 cc. Ha una potenza di 210 CV, cambio 5 marce ad innesti frontali e differenziale autobloccante. Pesando solamente 750 kg, era più leggera della Lancia Stratos e della Fiat 131 Abarth Rally. Per la sua maneggevolezza, la X1/9 impressionò moltissimi piloti che la ritenevano più facile della Stratos, con la quale condivideva un’architettura quasi uguale, ma un comportamento totalmente diverso.
Nel 1974, la X1/9 partecipò al Giro Automobilistico d’Italia. I vertici Fiat chiamarono per l’occasione un pilota molto esperto, Clay Regazzoni. Quest’ultimo, dopo averla provata su pista, ne rimase esterrefatto, dichiarandola un’ottima vettura e che, nonostante fosse appena nata, sarebbe andata molto lontano nei Rally. Quel giro d’Italia non andò nel migliore dei modi: infatti Regazzoni, navigato da Gino Macaluso, a causa di un problema elettrico prima e alla rottura del motore poi, furono costretti al ritiro.
La carriera agonistica della X1/9 fu, però, brevissima; infatti, a causa di alcune scelte politiche della Fiat, che doveva promuovere la Fiat 131 e vide nei rally un’ottima pubblicità, il progetto fu abbandonato. Nella sua breve parentesi competitiva, ricordiamo il suo esordio sfortunato al Rally di Sicilia e al Rally delle 4 Regioni dove la X1/9 è costretta al ritiro, a cui seguono poi tre vittorie assolute al Rally delle Alpi Orientali, al 100.000 Trabucchi e alla Coppa Liburna.
Palmares
- Rally delle Alpi Orientali
- 000 Trabucchi
- Coppa Liburna
L’AUTOMOBILE
La Fiat X1/9 Abarth è una Coupè due posti con carrozzeria portante.
Lunghezza: 3.836 mm
Larghezza: 1.570 mm
Altezza: 1.143 mm
Passo: 2.200 mm
Motore
Il motore era quello della Fiat 124 Abarth Rally, da 1.839 cc ed erogava una potenza di 210 CV a 7.600 giri/min. Collocato in posizione centrale trasversale, era alimentato da due carburatori doppio corpo e con distribuzione a quattro valvole per cilindro, raffreddamento ad acqua, due alberi a camme in testa.
Trasmissione
La trasmissione era composta da un cambio a cinque marce innesti frontali e differenziale autobloccante.
Freni
I freni erano composti da quattro dischi sulle quattro ruote.
Sospensioni
Anteriori: a ruote indipendenti tipo McPherson, molle elicoidali, bracci trasversali e puntone, montanti telescopici con ammortizzatori idraulici telescopici.
Posteriori: a ruote indipendenti tipo McPherson con montanti telescopici, molle elicoidali e bracci trasversali.
Ruote e pneumatici
Cerchi in lega Cromodora 8x13”
La Fondazione Gino Macaluso per l’Auto storica nasce a Torino in memoria di Gino Macaluso e per volontà della moglie e della famiglia.
Lo scopo della Fondazione è valorizzare l’Automobile non come mezzo di trasporto, ma come oggetto di culto che ha coniugato l’innovazione tecnologica con la cultura umanistica e la tradizione artigianale con la bellezza del design d’avanguardia e che ha influenzato costumi e società del secolo scorso.
Vision
Gino Macaluso considerava l’automobile “la più intensa delle espressioni della creatività del ventesimo secolo”.
La Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica intende promuovere nel mondo quelle straordinarie e gloriose espressioni, impegnandosi a diffondere la cultura delle automobili d’epoca e in particolare di quelle utilizzate nelle competizioni sportive, oltre a rendere omaggio ai piloti e alle persone che hanno dato un prezioso contribuito al mondo del motorsport, dialogando non solo con gli appassionati, ma anche con pubblici più ampi ed eterogenei.
Mission
La Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica intende ampliare la nicchia di appassionati di automobili d’epoca e di competizioni automobilistiche sportive, dando seguito e corpo a quelli che erano il sogno e la passione di Gino Macaluso.
A questo scopo, anche grazie alla celebre Collezione che appartenne a Gino Macaluso, organizza, promuove e partecipa a manifestazioni, competizioni, raduni, mostre, fiere, seminari, convegni, laboratori legati all’automobile storica, all’automobilismo e ai suoi protagonisti. Parallelamente, promuove studi, restauri e pubblicazioni sulle auto storiche, oltre a istituire borse di studio, premi e altre facilitazioni a sostegno della crescita di giovani piloti italiani e della loro carriera agonistica e di designer e altre figure professionali legate alla missione principale della Fondazione.
La Collezione
La Collezione Gino Macaluso è la scintilla di accensione della Fondazione e delle sue attività. È composta da vetture sportive da pista e rally e vetture Gran Turismo ed è unica al mondo per l’originalità dei suoi esemplari e le gare vinte.
La Collezione è un racconto della storia delle competizioni che si sono svolte tra gli anni Sessanta e i Novanta e che sono entrate nella storia per le sfide leggendarie tra i piloti, per l’innovazione portata dai modelli in gara e per l’enorme successo riscosso tra il pubblico.
Come un museo viaggiante, negli anni le auto hanno preso parte a molti eventi nazionali e internazionali come Goodwood Festival of Speed, Pebble Beach Concours d’Elegance, Rallye Monte-Carlo Historique, Sanremo Rally Storico, Padova Auto e Moto d’Epoca, Automotoretrò e Automotoracing e il Memorial Gino Macaluso in occasione della Cesana-Sestrières. Sono state anche esposte in musei internazionali come il Louwman Museum, il Museo della monoposto francese di Magny-Cours, il Museo Ferrari Maranello, il Museo Enzo Ferrari, il Museo dell’Automobile di Torino e molti altri, diventando un punto di riferimento per studiosi, collezionisti e appassionati.