Arna, l'Alfa con gli occhi a mandorla - Speciale Museocity 2024
Un grande evento firmato Fratelli Cozzi.
Un grande, magico, pomeriggio d’inverno quello di domenica 3 marzo presso la prestigiosa sede del Museo Fratelli Cozzi di Legnano. L’Alfa Romeo più discussa di sempre, definita appunto una delle vetture più inguardabili al mondo, è stata oggetto di approfondimento di fronte ad un vasto pubblico interessato ai commenti dei vari personaggi presenti.
Con un ingresso emozionante all’interno del Museo completamente al buio, è proprio Elisabetta Cozzi ad accompagnarci in un luogo pieno di fascino e di storia.
Nato dalla passione del fondatore dell’attività imprenditoriale, Pietro Cozzi decide nel tempo di collezionare ogni modello prodotto dall’Alfa Romeo, selezionando i modelli stessi in base ai vari allestimenti o particolarità da rendere le auto decisamente interessanti ai fini del collezionismo. Non solo; all’interno del Museo Fratelli Cozzi, nell’area “Cozzi Lab” sono conservati documenti originali, fotografie, riviste, depliants, trofei, oltre ad alcuni reperti della vecchia fabbrica del Portello.
54 auto esposte, 2 uniche al mondo, 60 anni di storia, 1070 mq. La visione di fronte ai nostri occhi è decisamente di quelle che toglie il fiato, così come il racconto dell’attività dell’Azienda da parte di Elisabetta Cozzi. Un percorso emozionante pieno di storia, impegno e dedizione al lavoro reso ancor più di valore dalla passione per questo Marchio glorioso.
In fondo alla sala tutto è pronto per l’evento dove su un grande tappeto rosso è posizionata l’Arna TI coperta con un telo dello stesso colore. La serata si presenta di alto livello, condotta in maniera magistrale da Elisabetta Cozzi e dall’attore Davide da Fidel.
Con un cast d’eccezione, composto dai giornalisti Yuko Noguchi e Mario Fontana, il collezionista svizzero Axel Marx, Matteo Licata (autore di un volume sull’Arna), la nostra Alessia Regazzoni insieme a Giacomo Tansini (fondatore e Presidente onorario del Club Clay Regazzoni) e William Jonathan (organizzatore di raduni storici), molti sono stati i temi di approfondimento arricchiti da racconti ed aneddoti su questa vettura costruita appositamente su un progetto di risollevamento per l’Alfa Romeo attraverso la produzione e la vendita di un prodotto decisamente popolare.
Alessia Regazzoni e Giacomo Tansini hanno ampiamente parlato del legame tra Clay e l’Alfa Romeo quando, verso la metà degli anni ’80, aprì a Vallelunga la scuola di pilotaggio per persone diversamente abili con le Alfa Romeo Arna TI dotate di comandi al volante.
Nel corso della sua breve storia, alcuni modelli furono destinati al mercato inglese, ma le molteplici anomalie tecniche (seppur di lieve conto) accettate dal mercato italiano decretarono ben presto la fine su quello inglese. La versione più potente dell’Arna fu il modello TI , equipaggiato da un motore 4 cilindri boxer 1300 cc, venduto anche come Nissan Cherry Europe Ti ma dotato di un propulsore giapponese. Successivamente, con il motore più potente di 1500 cc, la vettura riuscì a raggiungere una velocità massima di 175 km/h anche se poi la versione TI fu interrotta a metà del 1986.
Presentata al Salone di Francoforte nel 1983, era proposta sul mercato a 9.980.000 lire per la tre porte e a 10.730.000 lire per la cinque porte. Nonostante lo slogan “Arna e sei subito Alfista”, la vettura avrebbe dovuto raggiungere le 60.000 unità vendute nel primo anno, ma nel 1984 si fermò soltanto a 31.066. Decisamente peggio andò nel 1985, quando i volumi dell’auto si fermarono a 10.976 immatricolazioni.
Nel 1986, con l’acquisto dell’Alfa Romeo da parte della FIAT fu deciso di fermare ogni progetto (compresa l’idea di un possibile restyling) decretando così il pensionamento della vettura con soli 53.047 esemplari prodotti.