GP GERMANIA 1974 - NON SBATTE, REGA E’ OK!
“Il Ring è faticoso, tecnico. Se ti ritiri passi un pomeriggio tra i boschi. Quando correvo per Surtees e la macchina non era affidabile, mettevo nell’abitacolo una copia del Times di Londra per ammazzare il tempo a bordo pista dopo la rottura certa della mia monoposto”
Mike Hailwood
E’ l’inferno verde. Stewart diceva che se amavi il Nurburgring sicuramente mentivi e non avevi guidato abbastanza velocemente.
Curve, curvoni, strettoie, salite, discese, dossi, cunette, rettilinei lunghi, il Karussel, salti, voli, atterraggi, parti cieche, sole, nebbia, alberi… No, non è un videogioco, ma è la descrizione proprio dell’inferno verde secondo Hans Joachim Stuck.
Per il gran premio del 4 Agosto 1974 il tracciato viene “modernizzato”. Vengono messi guard-rail (!) al posto di cespugli e balle di paglia. Vengono spianati alcuni dossi, tagliati alberi, rifatta, e ove possibile allargata, la sede stradale. Ma la sfida è sempre la stessa, solo con un velo di trucco di sicurezza in più. Nessuno poteva sapere che la F1, nonostante questi tentativi di modernizzazioni, se ne andrà per sempre dalla Nordschleife dopo il GP del 1976. Ma quella è un’altra storia.
E nella nostra storia, nel 1974, le F1 volano ancora. Meno, ma volano ancora. Ed il nostro Clay, quel pomeriggio, decolla nella lotta verso il titolo mondiale che sarà, nelle sue tante sfaccettature dentro e fuori la pista, serrato tra lui e Fittipaldi fino all’ultima gara in calendario. Anche se per onor di cronaca, dopo la prova tedesca ad inseguirlo da vicino nel mondiale sarà Jody Scheckter con la Tyrrell.
I 14 giri del Gran Premio, visitati anche da scrosci di pioggia, sono dominati da Regazzoni che, annullata in partenza la pole del compagno di scuderia Lauda, ottiene la seconda vittoria in carriera a 4 anni dalla prima (Monza, nel 1970) a bordo della sua Ferrari 312B. Le cronache del tempo raccontano di un Montezemolo ai box agitato che chiedeva a Forghieri di far rallentare Clay, subito stoppato da Mauro: “Non sbatte. Rega è ok”. Per far capire come all’epoca il team di Mauro stesse rimodernando la F1 basti pensare all’organizzazione che i meccanici avevano ad ogni giro. Quando il cronometrista anticipava l’arrivo di Clay sul rettilineo principale, tutti i meccanici erano ai box pronti, giro dopo giro, con gomme da asciutto e pioggia, pistole pneumatiche e sollevatori, nel caso il pilota avesse avuto bisogno di entrare. Non erano ancora gli anni delle trasmissioni radio tra box e pilota in corsa.
Lauda si ritirerà per un contatto con Scheckter. Emerson Fittipaldi, colpito in partenza dal compagno di squadra Hulme, anche. Mike Hailwood, citato all'inizio di questo pezzo, alla guida della sua McLaren M23 subirà un incidente che metterà fine alla sua carriera di pilota di F1. Per raccontare ai più giovani che magari si approcciano alla F1 anche leggendo queste righe, è giusto ricordare cosa era il grande circus all’epoca. Ai pericoli che i piloti affrontavano ogni metro di ogni gara. Oltre ad Hailwood, anche Ganley in quel weekend vide svanire i suoi sogni di pilota di F1. Venerdì durante le prove libere infatti esce di pista con la sua Maki ed i danni riportati alle caviglie, dopo un frontale violento, gli impediranno di proseguire la carriera. Due piloti e le loro carriere spezzate in poche ore.
“Quel 4 agosto 74 Clay era imbattibile. L’innata irruenza venne esaltata da una maestria assoluta”.
Giulio Borsari
Riccardo Turcato